Problema:
Questo tipo di alimentatore e' concepito per stabilizzare la 5V, la 12V
esce un po' come capita. E' un po' come avere uno scaldasonno
matrimoniale con un controllo NON indipendente sulla temperatura dei
due lati del letto, chi ha il controllo (5V) sta' bene, l'altro (12V)
non e' detto.
Soluzione:
Diamo il controllo all'uscita che ci serve.
C'e' un integrato che si occupa del benessere della signora 5V e
dichiara il decesso della signora 12V quando questa scende al di sotto
di un certo limite, ma a noi non interessa: non ci perderemo fra i
condensatori, le resistenze e i diodi che separano il 5V dal piedino
dell'integrato, lo freghiamo in partenza.
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Questo e' un
alimentatore piuttosto vecchiotto ma ancora in buono stato. |
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Giriamolo sottosopra e guardiamo sotto, c'e' una pista
dello
stampato che porta tensione dal gruppo 5V ad un'altra sezione
dell'alimentatore, troppo piccolo per sopportare i 10, 20, 30 ampere
dichiarati nell'adesivo. |
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Ma allora e' cosi' che l'integrato controlla che
tensione
esce sui fili rossi, da "gas" se la tensione si abbassa e toglie "gas"
se la tensione si alza. Tagliamoglielo. |
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Questi sono altri 2 alimentatori, uno ancora piu'
antico,
l'altro molto piu' moderno. Notare come il filino che quatto quatto si
allontana sia comunque facilmente individuabile. Purtroppo non e'
sempre cosi' ma quasi. Quando il filino non c'e' si puo' cercare quello
sul 3,3V e adattare i calcoli che seguono, se anche quest'ultimo fosse
latitante vi resta sempre google o la resistenza corazzata. |
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Il circuito che separa questo filo dall'integrato e' diverso per ogni
alimentatore, cosi' come e' diverso il numero del pin al quale fa capo,
inoltre, detto circuito, assorbe corrente, che varia da modello a
modello rendendo impossibile stabilire a priori la giusta resistenza o
il giusto trimmer. La resistenza la possiamo sempre calcolare, ma il
metodo e' sconsigliabile comunque e spiego il perche': se questo
circuito a sonagli contiene dei condensatori (non e' difficile),
mettendo una resistenza in serie, all'accensione dovremo attendere che
questi si carichino, prima che l'integrato capisca che sta' erogando
una tensione troppo alta, per questi attimi avremo sul 12V tensioni
anche di 16-18V, questo e' pericoloso non solo per il caricabatterie
collegato, ma per lo stesso alimentatore che contiene condensatori
dimensionati per 12V (in genere per un massimo di 16V sul 12V e 10V sul
5V).
Percio' ci occorre un componente che abbassi "esattamente" di 7V la
tensione presente sul 12V. Non conviene mettere 10 diodi al silicio in
serie (come sappiamo ogni diodo al silicio polarizzato direttamente ha
una caduta di tensione di ~0.7V), e nemmeno 6 celle da 1.2V. Useremo un
diodo zener (o 2).
Scegliere lo zener giusto:
Lucifòra
Il diodo zener nello specifico:
Wikipedia
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Per l'esperimento ho scelto questo grande vecchio, in
seguito
si capira' il perche', e' cosi' vecchio che mancano le scritte sui
contatti, lo stampato e' marrone e ci sono buchi per accogliere anche 3
o 4 fili attorcigliati insieme. Massimo rispetto per lui. |
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La modifica si puo' fare sotto o sopra indistintamente.
A SX
durante la modifica, si puo' usare un cutter o una forbice passando
ripetutamente sulla pista per tagliarla. A DX a modifica ultimata. Un
pezzetto di nastro impedisce un qualsiasi cortocircuito involontario.
Le frecce indicano il verso della corrente: il blu e' polarizzato
inversamente (come si conviene ad uno zener) il rosso direttamente (per
aggiungere ~0.8V
invece della sua tensione nominale). E' "scorretto" polarizzare
direttamente uno zener ma non volevo uscire apposta per comprarne uno
da 7.5V, quello che conta e' il risultato. |
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Ecco
perche' questo "vecchio" e' grande.
Ogni lampada consuma 60 W che, a 12 V, equivale a 5 A.
A 10 Ampere senza ventola le alette sono sempre fredde, a 30 Ampere
scalda tantissimo ma la tensione e' sempre stabile. Il voltmetro segna
un leggero calo dovuto alla caduta di tensione lungo i fili.
Il prossimo passo sara' racchiudere la scheda in un decoroso
contenitore.
Altre pagine sull'argomento:
www.baronerosso.net
Al solito: non mettete le mani dentro all'alimentatore quando e' acceso
e nemmeno poco dopo averlo spento.
In ogni caso leggete le avvertenze.
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