WWW.LUCIFORA.NET Alimentatore - Introduzione |
Molti dei caricabatterie da campo in
commercio sono sprovvisti di un proprio alimentatore, vanno percio'
alimentati con una tensione compresa fra gli 11 e i 15 volt (in
genere), facilmente erogabile da qualsiasi batteria da automobile. Se
la vettura e' a portata di cavo, la cosa non crea problemi, e'
possibile effettuare dalle 15 alle 50 cariche, a seconda della
capacita' della batteria dell'auto e dalla capacita' delle batterie da
caricare. Disponendo di una presa a 220 volt, risulta molto piu' comodo
utilizzare un'alimentatore stabilizzato dal costo, talvolta, non
indifferente. Tutto cio' che vi serve e' (ancora una volta) il vecchio
286, ormai ridotto all'osso. Al suo interno, infatti, c'e' un
alimentatore switching, quasi pronto all'uso. Molte sono le guide che trattano questo argomento, senza pero' arrivare al succo del discorso, cioe' al risultato sperato, che porterebbe l'alimentatore ad avere queste caratteristiche: Stabilita' sul 12V, in genere si ottengono 12-13 V (con la resistenza corazzata sul 5 V), tensione che scende brutalmente quando l'alimentatore si trova sotto sforzo. Rendimento elevato, caratteristica propria degli alimentatori switching, viene a mancare nel momento in cui inseriamo una stufetta al suo interno, che ciuccia decine di watts sull'uscita a 5 V. Potenza, l'alimentatore configurato con la resistenza sul 5V va in protezione prima del raggiungimento della massima corrente erogabile sul 12V (senza la resistenza, molto prima). |
A sinistra
un'alimentatore ATX,
a destra un AT. La scatola e' brutta ma e' presente, se proprio non
piace e' possibile
verniciarla.
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Internamente
possono
differenziarsi per aspetto e dimensioni dei componenti ma la dimensione
totale e' quasi sempre la
stessa.
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