La ricevente e i servi sono
progettati
per essere alimentati con 4 pile stilo da 1.5 volt in serie, per un
totale di 6 volt. Sul modello e' sempre presente un'altra fonte di
energia: il pacco ricaricabile che alimenta il motore. Solitamente
composto da 6 elementi da 1.2 volt, esso eroga una tensione variabile
che puo' superare gli 8 volt. Il desiderio di abbassare il peso
complessivo del modello, porta ormai tutti i modellisti a rinunciare
alle 4 pile stilo e ad alimentare la micro-elettronica con la stessa
pila con la quale si alimenta l'elettronica di potenza. L'operazione
conduce immediatamente a 2 effetti benefici: la riduzione del peso e
l'incremento delle prestazioni dei servi, successivamente porta alla
distruzione dei servi per sovralimentazione.
Il semplicissimo circuito che segue regola la tensione sull'ingresso
della ricevente, la quale alimenta i servi, come farebbero 4 elementi
ricaricabili.
Il componente da
utilizzare e'
questo. L'μA 7805 e' di facile reperibilita' e ha un costo
notevolmente
basso, al suo interno c'e' un completo alimentatore stabilizzato in
grado di erogare piu' di un ampere in maniera continua*. Per ulteriori
informazioni, ecco il suo datasheet
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Il collegamento e'
semplicissimo, la sua piedinatora e' EMU (Entrata, Massa, Uscita),
Sull'entrata colleghiamo il positivo della pila, sulla massa il
negativo della pila e il negativo dell'impianto radio, sull'uscita il
positivo dell'impianto radio. Conviene usare un po' di guaina
termorestringente per prevenire cortocircuiti.
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La barretta di
metallo che
sporge da sopra serve da aletta di raffreddamento, e' forata per essere
facilmente fissata ad un'aletta piu' grossa ma, nel nostro caso, non e'
necessario. Da ricordare sempre che, questa sporgenza metallica, e'
elettricamente collegata al piedino centrale (massa) dell'integrato, va
pertanto isolata se il componente viene lasciato "volante".
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Una volta tagliati
i fili su
misura per un corretto impianto nel veicolo, conviene dotare il
"circuito" di una coppia di connettori,
per facilitare l'espianto e la manutenzione del modellino.
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* E' possibile fare tutti i calcoli del mondo, per sapere se
all'integrato va fissata un'aletta di raffreddamento o se, al
contrario, e' possibile tagliare anche quel poco che gia' c'e'.
Tuttavia, il metodo piu' efficace, rimane sempre la prova pratica. Una
volta acceso il trasmettitore e il ricevitore, basta muovere lo stick
dello sterzo a destra e a sinistra, in modo da sottoporre l'integrato
al massimo "sforzo" possibile, controllando di tanto in tanto la
temperatura dell'integrato. Per quanto potra' sembrarci caldo, se
riusciamo a tenere il dito premuto su di esso per almeno 1 secondo
emmezzo 2 possiamo dormire tranquilli.
Possibili modifiche:
Se dovessero verificarsi interferenze anomale, non riscontrabili prima
dell'utilizzo di questo circuito, e' possibile che la soluzione sia
inserire i 2 condensatori, come consigliato nel datasheet
dell'integrato. Resta comunque una soluzione estrema, nella
maggiorparte dei casi non necessaria.
Se prima usavate il collegamento diretto batteria > ricevente,
e'
possibile che il movimento dei servi vi sembri un po' lento, vedremo di
seguito come risolvere questo problema.
La soluzione piu'
pulita e meno
laboriosa si ottiene utilizzando il fratello maggiore del 7805: il
7806. Leggermente piu' difficile da reperire, stabilizza la tensione a
6 volt anziche' 5, che poi e' la stessa tensione che otterremmo con 4
celle non ricaricabili da 1,5 volt (alimentazione suggerita per la
stragrande maggioranza di servi e riceventi).
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Un'altra soluzione
consiste nel
bugerare l'integrato, facendogli credere di fare il suo mestiere
quando, in realta', non e' cosi'. L'integrato, normalmente, prende
riferimento dal piedino centrale e fa in modo che, sull'uscita, ci
siano sempre 5 volt in piu'. Aggiungendo questi componenti al circuito,
spostiamo il suo riferimento in su con passi da 0.7 volt. IC1 e' il
nostro 7805, i due D sono diodi qualsiasi, io ho usato 2 zener per via
delle ridotte dimensioni/peso, R1 e' altissima: tipo 10.000 ohm
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Il circuito, seppur
semplicissimo, richiede l'utilizzo di un minuscolo pezzettino di
basetta 1000 fori. Il circuito che ho fotografato e' usato, e' quello
che usavo io sul mio modello, e' visto dall'alto. Ho dovuto costruirlo
perche' quello integrato nel reostato dava problemi con il servo
superveloce.
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Visto da sotto, per
limitare
dimensioni e peso, e' necessario lavorare di fino e usare tutte le
piazzole disponibili sullo stampato.
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Sempre a causa del
nuovo servo*
ho dovuto montare un "piccolo" condensatore, con molta fantasia l'ho
saldato ai fili della R e di uno dei 2 diodi come nella foto.
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* non dico la marca per evitare che lo snobbiate. Ero (e sono)
contentissimo delle sue prestazioni e, cambiando modello (neanche
marca: solo modello) di reostato, il problema e' svanito e il circuito,
ora, l'ho smontato. Il servo in questione e' comunque visibile in
questo sito.
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Particolari delle
saldature del
condensatore. Sul mio modellino, questo circuito alimentava solo il
servo, ad una tensione di 6.4 volt. La ricevente e il reostato
continuavano ad essere alimentati con il bec integrato nel reostato.
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Quello che vi ho presentato, piu' che un circuito, e' un componente.
Nonostante sia descritto in molti altri siti, ho voluto aggiungere
alcune varianti. Spero di non aver detto tutto di ovvio.
Prima di mettersi all'opera e'
necessario leggere le avvertenze.